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Da quando studio a Milano il sabato mattina è per me il momento della palingenesi. Dopo cinque giorni colmi di lezioni galvanizzanti ed altri stimoli culturali la mia psiche, al limite dello smarrimento, può ritrovare la sua misura immergendosi fisicamente nel mio territorio natio.
Con pochi minuti di cammino sono lontano dal centro abitato, circondato dal fruscio delle foglie e dalla pienezza dell’aria che nutre il mio corpo come fosse ambrosia. La salita del monte Cognolo, meta del mio pellegrinaggio settimanale, mi ripulisce dalle tossine accumulate generando benessere fisico e lucidità mentale. Lo spazio ed il tempo ritrovano la loro propria misura: l’ampiezza ed il ritmo del mio passo. Rielaboro le sensazioni accumulate nei giorni precedenti. La voglia di creare sostiene il volo dei miei pensieri che, nuovamente ancorati alla loro dimensione nativa, sono liberi di proiettarsi senza pericolo di smarrimento verso il futuro. La realtà presente appare plasmabile; gli uomini sono liberi di tracciare la sinopia su cui la Storia dipingerà il suo affresco.
Sono soddisfatto di aver portato una biciclatta a Milano: mi ha permesso di scoprire itinerari affascinanti e inusitati. Con la bicicletta, ho scoperto che da Parco Ravizza al Duomo bastano dieci minuti, poi altri cinque per percorrere via Dante fino al Castello Sforzesco, senza negarsi uno sguardo alla mostra in esterno. Ho scoperto la magica atmosfera di Brera, moderna e ricca di echi del passato, evolutasi seguendo le capacità visionarie ed il senso estetico degli artisti che la vivono. E come sarebbe bello se la zona dei Navigli fosse resa pedonale (e ciclabile, s’intende)! Perché regnano, invece, bruttezza e smog? La mobilità va ridisegnata per salvaguardare l’ambiente.
Ricordi e sogni si intrecciano tessendo la trama dei miei progetti ma, d’un tratto, il flusso mentale si ferma. Emerso dalla macchia, si apre dinanzi a me il paesaggio franciacortino, immutato ed eternamente mutevole. La variazione cromatico dei tetti di Provaglio d’Iseo nasconde l’avvento dell’innovazione. Grazie alla volontà di futurologi illuminati, le famiglie di una piccola comunità hanno ricoperto di pannelli solari le loro case. Ora generano energia in surplus, immettendo nella rete la sovrabbondanza creata da un’iniziativa ecologica, economica ed estetica.
Per poter migliorare il nostro futuro serve che il sole illumini, prima che i pannelli solari, i sogni delle persone capaci di indicarci la via del cambiamento.
Da quando studio a Milano il sabato mattina è per me il momento della palingenesi. Dopo cinque giorni colmi di lezioni galvanizzanti ed altri stimoli culturali la mia psiche, al limite dello smarrimento, può ritrovare la sua misura immergendosi fisicamente nel mio territorio natio.
Con pochi minuti di cammino sono lontano dal centro abitato, circondato dal fruscio delle foglie e dalla pienezza dell’aria che nutre il mio corpo come fosse ambrosia. La salita del monte Cognolo, meta del mio pellegrinaggio settimanale, mi ripulisce dalle tossine accumulate generando benessere fisico e lucidità mentale. Lo spazio ed il tempo ritrovano la loro propria misura: l’ampiezza ed il ritmo del mio passo. Rielaboro le sensazioni accumulate nei giorni precedenti. La voglia di creare sostiene il volo dei miei pensieri che, nuovamente ancorati alla loro dimensione nativa, sono liberi di proiettarsi senza pericolo di smarrimento verso il futuro. La realtà presente appare plasmabile; gli uomini sono liberi di tracciare la sinopia su cui la Storia dipingerà il suo affresco.
Sono soddisfatto di aver portato una biciclatta a Milano: mi ha permesso di scoprire itinerari affascinanti e inusitati. Con la bicicletta, ho scoperto che da Parco Ravizza al Duomo bastano dieci minuti, poi altri cinque per percorrere via Dante fino al Castello Sforzesco, senza negarsi uno sguardo alla mostra in esterno. Ho scoperto la magica atmosfera di Brera, moderna e ricca di echi del passato, evolutasi seguendo le capacità visionarie ed il senso estetico degli artisti che la vivono. E come sarebbe bello se la zona dei Navigli fosse resa pedonale (e ciclabile, s’intende)! Perché regnano, invece, bruttezza e smog? La mobilità va ridisegnata per salvaguardare l’ambiente.
Ricordi e sogni si intrecciano tessendo la trama dei miei progetti ma, d’un tratto, il flusso mentale si ferma. Emerso dalla macchia, si apre dinanzi a me il paesaggio franciacortino, immutato ed eternamente mutevole. La variazione cromatico dei tetti di Provaglio d’Iseo nasconde l’avvento dell’innovazione. Grazie alla volontà di futurologi illuminati, le famiglie di una piccola comunità hanno ricoperto di pannelli solari le loro case. Ora generano energia in surplus, immettendo nella rete la sovrabbondanza creata da un’iniziativa ecologica, economica ed estetica.
Per poter migliorare il nostro futuro serve che il sole illumini, prima che i pannelli solari, i sogni delle persone capaci di indicarci la via del cambiamento.
Dario Pagnoni
21 anni
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