mercoledì 11 marzo 2009

Il progetto "Accesso"

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Il Progetto Accesso è partito nel 2005 nel Comune di Provaglio d'Iseo, e non ha nulla a che vedere, anche se potrebbe essere confuso con qualcosa di simile, con un Poliambulatorio Privato nel quale alcuni medici, preparati o meno, visitano cittadini a pagamento ed erogano prestazioni sanitrie, in genere specialistiche.

Noi riteniamo che non ci sia bisogno di strutture di questo tipo perché ce ne sono già molte e perché, finora, sono servite agli utenti per accorciare tempi di attesa delle strutture pubbliche o anche per ottenere, raramente, prestazioni che il "pubblico" non garantisce: queste strutture hanno dato una risposta alla richiesta di migliore servizio da parte del cittadino, ma spesso sono servite ai medici per "vendere" prestazioni prescindendo dall'effettivo bisogno. Queste strutture hanno soprattutto evitato di dare una risposta ad un' impegno sociale che è l'Educazione alla Prevenzione.

La nostra proposta è rivolta alla Comunità, e si propone al Cittadino come efficiente agenzia per acquistare servizi al miglior prezzo possibile, di contenuto professionale elevato, nei tempi più brevi possibili ed in modo integrato. Non un Poliambulatorio che si irrigidisce sulle capacità più o meno rilevanti delle figure professionali che vi i partecipano, ma un luogo ove si acquista quello che serve alla comunità: attività preventiva nelle scuole e per gli adolescenti, attività preventiva verso l'obesità ed il rischio da fumo, terapie preventive contro l'invecchiamento ed i dolori della terza età, indagini, contatti e collegamenti con le strutture ospedaliere, organizzazione dei servizi domiciliari di assistenza socio sanitaria, progetti educativi e formativi, gestione di strutture farmaceutiche e per l'acquisto di farmaci a costi contenuti, contatti con i centri esteri dell'eccellenza medico-chirurgica, interventi legati al benessere ed alla estetica-sanitaria, centro di erogazione e prevenzione odontoiatrica, educazione alimentare, etc.

Si tratta però, come appare chiaro, di un progetto che può nascere ed avere successo solo se gli Enti, le Associazioni, tutto il terzo settore ne condividono lo spirito investendo in "azioni" informative ed formative. Un progetto che richiede una sensibilità diversa da parte dei medici, una integrazione forte con il Medico di Medicina Generale, un colloquio con le ASL e con le Entità sociali, una collaborazione con tutti gli erogatori di servizi sociali (cooperative, associazioni, RSA, assessorati e centri comunali) che si appoggia su:
• Comune: che deve condividere le finalità del progetto attraverso la collaborazione anche dei servizi sociali.
• Utenti: disposti a integrare le prestazioni non coperte dalla contribuzione pubblica.
• Mutue assicuratrici e Fondi Pensioni; che assicurano ed integrano le prestazioni.
• Famiglie e famigliari disponibili a contribuire alla tutela e difesa di propri famigliari.

L'errore che non si deve compiere nella prima fase di erogazione dei servizi e di funzionamento è quello di apparire come una struttura pubblica inefficiente che viene promossa per le fasce deboli socialmente ed economicamente. Quello che deve apparire chiaro è la centralità dell'Utente e quindi la grande capacità di fornire informazioni tempestive per tutti i problemi socio sanitari della popolazione. Non un centro pieno di medici ed infermieri ma una agenzia dove ci stanno professionalità che conoscono il mondo della sanità e dei servizi sociali e che sanno acquistare al meglio. Non un luogo di erogazione di prestazioni ma anche questo; cioè un luogo dove si comunica un modo di vivere diverso e dove si affrontano i problemi della comunità selezionando il meglio di quanto esiste: una Agenzia di Coordinamento, Orientamento e di Conoscenza a disposizione del cittadino.

Il Presidente
Gigliola Bianchi
info@accesso.bs.it

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