martedì 5 maggio 2009

Siamo volti, menti, sentimenti, parole che possono cambiare il mondo

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Basta! Non ne posso più di questo stato di rassegnazione e silenzio.
E' vero, non ci sono opposizioni che siano incisive nel cercare di sovvertire una situazione che ci ha visti sprofondare nel REGIME.
Ma poi, noi siamo così migliori di quelli di cui ci lamentiamo? Noi che ci lagnamo, che gridiamo alla lotta, che riteniamo troppo tenue il comportamento del PD o troppo populista e ambiguo quello di Di Pietro. Noi che riteniamo velleitario il tentativo di Vendola e Fava, oppure troppo rigido quello di Ferrero.
E intanto il pedo-nano ci fotte!

Basta! sono stufo di queste litanie che non ci portano da nessuna parte.
Ho la sensazione raggelante di essere vicino al punto di non ritorno, al baratro di immoralità e paura che farà gridare a quella maggioranza silenziosa, che è sempre in agguato, la necessità di affidarsi all'uomo della provvidenza.
Mi sembra di sentire l'odore di carogna della nostra democrazia, delle sue ferite che si sono incancrenite e hanno ora l'odore fetido del pus.

Basta! Non possiamo stare fermi a guardare. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al cadavere dei nostri diritti e delle nostre libertà. Dobbiamo incominciare a raccontarci cosa vogliamo, e dobbiamo immaginare le nostre proposte e poi dobbiamo sporcarci le mani e fare di tutto questo la nostra politica. Basta con le ipocrisie! Noi lo sappiamo che la politica è il punto più alto di un impegno rivolto al raggiungimento del bene collettivo.

E allora cos’altro dobbiamo aspettare per muoverci?
Dobbiamo attendere di essere d’accordo?
Dobbiamo attendere i nostri uomini della provvidenza?

Quando è iniziata questa crisi ho sperato che fosse arrivato, inevitabile, il momento del superamento di un capitalismo impazzito che, nell’orgia di liberismo, aveva piano piano mangiato se stesso, rendendo inutile il lavoro reale perché i soldi si facevano solo con la compravendita finanziaria.
La salvaguardia dei nostri privilegi l’avevamo affidata all’idea dello spostamento delle attività lavorative reali verso le periferie del mondo, quelle devastate dal comunismo reale. Qui le paghe sono basse, si pagano poche tasse, non ci sono sindacati, né leggi per la salvaguardia dell’ambiente o la sicurezza degli operai.
Quando è iniziata questa crisi ho sperato che fosse arrivato, inevitabile, il momento del superamento di una spartizione iniqua che ha visto il 20% della popolazione mondiale prendersi l’80% delle risorse del pianeta.
Quando è iniziata questa crisi ho sperato che fosse arrivato il momento inevitabile del superamento di un’economia che non si basasse più su un consumismo sfrenato, una supremazia dell’apparenza sulla sostanza. Ho avuto la sensazione che potessi pensare di vedere realizzata l’idea di una società che fosse in grado di non costringere le persone ai viaggi della speranza che finiscono in squallidi CPT o peggio nelle nuove schiavitù.
Mi sono detto che quella sovraproduzione che è stata alimentata da una crescente finanziarizzazione del mercato ci costringesse a ripensare alla nostra stessa vita.

Non ho mai pensato o avuto nostalgia del passato, anzi ritengo che sia necessario un sempre maggiore impegno nel campo della ricerca scientifica e nella cultura in genere. Dobbiamo andare avanti, ma avanti non significa avere sempre più cose, significare stare meglio insieme, conoscere di più, ritornare ad un’economia reale che privilegi il risparmio energetico, la valorizzazione delle scelte che hanno come ripercussione la salvaguardia dell’ambiente.
Ma di tutto questo, piano piano, non ho sentito parlare, anzi giornali e telegiornali incominciano a mormorare che possiamo essere moderatamente ottimisti. Ma cosa significa essere moderatamente ottimisti?
Se uno ha una febbre alta e questa incomincia a decrescere allora si può essere moderatamente ottimisti, ma se la cassa integrazione cresce del 600%, il PIL decresce del 4,04 e, forse nel 2010 crescerà dello 0,1. Intanto la differenza tra debito pubblico e PIL cresce oltre il 4%, questo significherà sacrifici che faranno i soliti noti.

Ecco che cos’è il regime, confondere, disinformare, fare credere che le cose funzionino anche quando è evidente che la realtà e tutt’altra. Le prove le abbiamo viste nel terremoto. Abbiamo visto a quali disastri hanno portato le infiltrazioni camorristiche nella fabbricazione del cemento e i nomi di quei morti innocenti ora li dovremmo aggiungere, per gran parte, a quelli ai caduti per mano della mafia. Eppure l’uomo, la cui fortuna finanziaria è misteriosa e che ha ospitato a casa sua Mangano, noto boss mafioso, è andato lì e ha fatto uno sciacallaggio mediatico con il suo codazzo di servi.
Eppure i terremotati, costretti in tende che si allagavano, prive di stufe, con scarsi gabinetti chimici, hanno osannato quella persona. Hanno fatto credere loro che potranno sperare in una rapida costruzione delle case e queste persone hanno voluto credere anche a questa promessa, nonostante non ci fosse niente che potesse fare pensare a questa possibilità.
Ho letto che i sondaggi dimostrano come i truffati dalla social card, i cassaintegrati, le casalinghe, i più poveri siano tutti a favore del centrodestra e di Berlusconi in particolare. Perché?

Credo che fondamentalmente siamo mancati noi, noi come singoli, a partire da me. Singolarmente non siamo importanti, ma insieme facciamo una forza ed è questo che dobbiamo tornare ad essere, una forza. Siamo volti, menti, sentimenti, parole che possono cambiare il mondo.

Usiamo gli strumenti che abbiamo, parliamo, ascoltiamo, scriviamo, comunichiamo. È il silenzio che ci sconfigge e noi dobbiamo sconfiggere il silenzio. Scriviamoci una nota o delle note, scambiamocele e mandiamole ai nostri indirizzi, facciamo circolare le idee, cerchiamo di controbattere ai silenzi e alle menzogne i nostri pensieri e i nostri sentimenti e non solo per questo periodo elettorale, sempre.

Roberto Nicoletti
arcilettore@alice.it

4 commenti:

  1. Vi consiglio di vedere questo video,per chi non l'avesse già fatto...
    Prego di non mostrarlo a bambini o a persone sensibili in quanto ci sono foto un po' dure.
    Non prendete per oro colato ciò che vi dicono in televisione.
    La verità potrebbe essere l'opposto di ciò che vi è dato da poter vedere.
    Per chi volesse consiglio di cercere anche il sito di Paolo Barnard e di Paolo Franceschetti.

    http://www.slide.com/r/WE8zMpbq6j9iLvJMBxTYH4O9_lLDkaVP

    Vogliamo la verità perchè solo con quella saremo liberi di poter decidere.

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  2. Guardate questo video...

    http://www.youtube.com/watch?v=v48toG7eH5E

    Buona giornata

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  3. Vorrei ricordare, ai signori anonimi e non, che sarebbe gradita la firma personale quando si 'postano' nuovi commenti!

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  4. In quanti sapevano che gli edifici crollati a NY erano tre e non due?
    Manca un aereo?
    Ascoltate l'intervista a questo giornalista...perchè nessuno ne parla...

    http://www.youtube.com/watch?v=g9oQHX8FJuE

    RispondiElimina

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