Evviva! i "grandi" della Terra si sono ritrovati, a Pittsburgh. Berlusconi, Medvedev e Sarkozy ai quali si sono aggiunti quel democraticone di Ahmadinejad e quel brigante di Gheddafi hanno deciso - è di poche ore fa la notizia - di ridurre i compensi ai grandi manager delle banche e della finanza. Si, avete capito bene. Il Mondo va a rotoli e questi, ovvero coloro che sono preposti a decidere sulle sorti di esso, cosa fanno? pensano che la priorità sia quella di regolare gli stipendi dei boiardi della finanza. Inquinamento, clima, disastri ambientali, carestia e fame nel mondo, malattie? ma chissenefrega!
Qualcuno obietterà: ma questo qui si occupa solo di queste cose, ma a noi? Rispondo subito: io, su questo giornale, scrivo quello che sento e, se permettete, quello che mi pare. Qualche contributo al dibattito credo di averlo dato. Di ciò che scrivo, comunque, rispondo unicamente alla redazione del Provagliese la quale può decidere o meno di pubblicare le mie lettere. Lascio dunque agli altri il compito di occuparsi del resto. Anzi, li invito a scrivere, su qualsiasi argomento. Basta che si scriva, questo è il messaggio. E, parafrasando una trasmissione del grande Arbore "più siamo e meglio stiamo" (ho semplicemente sostituito un meno con un più).
Ad esempio, un tema che mi piacerebbe venisse affrontato e dibattuto sul giornale è cosa ne pensa di questa iniziativa editoriale l'altra parte del Campanile, ovvero i Sacerdoti di Provaglio, Provezze e Fantecolo e, con essi, tutti quei soloni che albergano, a vario titolo, sotto le loro tonache, sugli argomenti che, seppur marginalmente, ma non troppo, hanno toccato anche la loro istituzione.
Tornando all'argomento di fondo ribadisco il mio personale pensiero sull'inutilità di queste pagliacciate e, con esse, l'enorme spreco di denaro che ciascun Paese sottrae alle cause più nobili. Alla faccia di tutti quelli che muoiono di fame.
Qualcuno obietterà: ma questo qui si occupa solo di queste cose, ma a noi? Rispondo subito: io, su questo giornale, scrivo quello che sento e, se permettete, quello che mi pare. Qualche contributo al dibattito credo di averlo dato. Di ciò che scrivo, comunque, rispondo unicamente alla redazione del Provagliese la quale può decidere o meno di pubblicare le mie lettere. Lascio dunque agli altri il compito di occuparsi del resto. Anzi, li invito a scrivere, su qualsiasi argomento. Basta che si scriva, questo è il messaggio. E, parafrasando una trasmissione del grande Arbore "più siamo e meglio stiamo" (ho semplicemente sostituito un meno con un più).
Ad esempio, un tema che mi piacerebbe venisse affrontato e dibattuto sul giornale è cosa ne pensa di questa iniziativa editoriale l'altra parte del Campanile, ovvero i Sacerdoti di Provaglio, Provezze e Fantecolo e, con essi, tutti quei soloni che albergano, a vario titolo, sotto le loro tonache, sugli argomenti che, seppur marginalmente, ma non troppo, hanno toccato anche la loro istituzione.
Tornando all'argomento di fondo ribadisco il mio personale pensiero sull'inutilità di queste pagliacciate e, con esse, l'enorme spreco di denaro che ciascun Paese sottrae alle cause più nobili. Alla faccia di tutti quelli che muoiono di fame.
Marcello Biemmi
Il Provagliese sbaglia su una cosa fondamentale, se si vuole chiamare giornale, deve approfondire le ricerche che fa per i suoi articoli, se no restera' un puro Blog di interesse comunale (non che ci sia niente di male, ma non parlate di G-20 per favore).
RispondiEliminahttp://www.pittsburghsummit.gov/mediacenter/129639.htm
Qui trovate cosa e' stato discusso al G-20 di Pittsburgh.
Quoto pari pari:
"Reforming compensation policies and practices is an essential part of our effort to increase financial stability. We fully endorse the implementation standards of the FSB aimed at aligning compensation with long-term value creation, not excessive risk-taking, including by (i) avoiding multi-year guaranteed bonuses; (ii) requiring a significant portion of variable compensation to be deferred, tied to performance and subject to appropriate clawback and to be vested in the form of stock or stock-like instruments, as long as these create incentives aligned with long-term value creation and the time horizon of risk; (iii) ensuring that compensation for senior executives and other employees having a material impact on the firm’s risk exposure align with performance and risk; (iv) making firms’ compensation policies and structures transparent through disclosure requirements; (v) limiting variable compensation as a percentage of total net revenues when it is inconsistent with the maintenance of a sound capital base; and (vi) ensuring that compensation committees overseeing compensation policies are able to act independently. Supervisors should have the responsibility to review firms’ compensation policies and structures with institutional and systemic risk in mind and, if necessary to offset additional risks, apply corrective measures, such as higher capital requirements, to those firms that fail to implement sound compensation policies and practices. Supervisors should have the ability to modify compensation structures in the case of firms that fail or require extraordinary public intervention. We call on firms to implement these sound compensation practices immediately. We task the FSB to monitor the implementation of FSB standards and propose additional measures as required by March 2010."
Di bonus per CEOs e Directors se ne parla solo nel punto n. 13
Se volete parlare di fatti internazionali almeno mettete qualche fonte, altrimenti si fa solo demagogia.
Qual è stato il ruolo dell'italia nel G20 del 25/9?
RispondiEliminaNessuno ne parla....eppure l'incontro di Pittsburgh ha delineato tre aspetti che tra l'altro hanno visto l'l'Italia protagonista.
Il ruolo dell'Italia e del Presidente Berlusconi esce ancor più rafforzato dall'intervento all'assemblea generale delle Nazioni Unite e dalla partecipazione al vertice del G20 di Pittsburgh.
Tre i principi fondamentali sostenuti dall'Italia: nuove regole di etica e di trasparenza per la finanza globale; lotta decisa alla speculazione che ha mandato in rovina decine di migliaia di risparmiatori;
obiettivo focalizzato sulla persona umana, sull'individuo.
Le nuove regole sono quelle individuate dal ministro Tremonti durante la presentazione dell'agenda italiana del G8 e codificate nel cosiddetto "Lecce framework", la cornice di riferimento messa a punto nel G8 finanziario di qualche mese fa a Lecce. Se il mondo complesso e variegato della finanza accetterà di sottomettersi a questa regolamentazione che richiede in sostanza più etica e più trasparenza nei contenuti quotidiani, saranno evitate nuove disastrose crisi e nuovi pesanti salassi per i portafogli dei risparmiatori in Italia e nel mondo.
La lotta alla speculazione, lo ha spiegato bene ancora una volta il presidente Berlusconi, è alla base del nuovo castello finanziario, ancora più importante di quel tetto ai benefici dei manager, pure necessario, che richiede con forza la Francia. Il problema, per esempio, delle quotazioni del greggio che sono rimbalzate oltre 150 dollari al barile per poi tornare a 32 e quindi di nuovo oltre 70, trova la sua origine in mercati arroventati da una serie di cinque o sei passaggi consecutivi tra investitori diversi. Ed è chiaro che in ogni cambio di mano ciascuno vuol portare a casa il maggior guadagno possibile. Si può dunque, secondo la proposta di buonsenso del Presidente Berlusconi, tentare di innalzare il deposito minimo necessario per acquistare il barile nel futuro prossimo, il cosiddetto contratto future, alzandolo di una consistente percentuale da quel ridicolo cinque per cento attuale che favorisce, spinge, infuoca i continui tentativi al rialzo e al ribasso degli operatori.
Il discorso è molto innovativo e non è facile da digerire per grandi piazze finanziarie come New York o la City di Londra, ma proprio qui si è misurata anche al vertice di Pittsburgh la forte spinta propulsiva di Berlusconi. Il presidente ha sottolineato come la stessa speculazione su materie prime alimentari come il grano, il riso, la soia finiscano per danneggiare miliardi di abitanti dei Paesi in via di sviluppo.
Infine, il principio senza il quale non possono reggere le novità, la grande impalcatura che sostiene tutto il piano italiano: l'idea vincente che nessuno deve essere lasciato indietro nella corsa della vita, che la persona umana vince e viene prima e al di sopra di tutto. Senza l'applicazione di questo semplice principio che ha portato alla difesa delle famiglie, dei più deboli, dei lavoratori, per i quali è stata accumulata una quantità impressionante di risorse negli ammortizzatori sociali, non potrebbe reggere la struttura sociale del nostro governo. Ecco perché ancora una volta Berlusconi e il governo italiano tornano con la coscienza soddisfatta e un ottimo risultato di immagine dall'Onu e dal vertice del G20.
Cordiali Saluti
Luigi Cardia