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Che la politica sia in crisi, che sia lontana dalla gente, che rifletta situazioni che non soddisfano gli elettori, che susciti sospetti , che sia incapace di colloquiare, che sia sorda a quello che la gente vuole veramente, lo si ripete da spesso ed è ormai una convinzione abbastanza diffusa.
La caccia al consenso, senza esclusione di colpi, da parte dei politici, la disinformazione strisciante da parte della carta stampata e non, il servilismo di giornalisti prezzolati, il viscerale antiberlusconismo dove ogni foglia che cade ha un unico ed inequivocabile solo responsabile, lascia perplesso e sconcertato l’italiano “popolo bue”.
Ma questo non basta.
E non ci si arriva con i gossip, se non ci riesce con la disinformazione e con le notizie fasulle sbattute in prima pagina e poi smentite con un trafiletto, l’attacco finale alla volontà popolare arriva tramite la magistratura.
Non c’è il pericolo solo della libertà di stampa. C’è il pericolo totale: la libertà.
La magistratura ormai decide su tutto. Decide chi deve vincere, decide chi deve governare, decide chi deve essere imprenditore, decide chi può fare l’imprenditore.
Il popolo vota democraticamente e sceglie chi lo deve governare sulla base del programma elettorale.
La magistratura, di contro, decide quello che va bene e quello che non va bene o perché in contrasto con la carta costituzionale o con qualcosa d’altro. Con varianti e contraddizioni, decidono poi i giudici se e come deve essere governato il popolo.
Non voglio tediare chi leggerà questo articolo ed affronterò, in modo succinto, tre importanti argomenti che spero riescano ugualmente chiari.
Figlio del Lodo Schifani, il Lodo Alfano, approdò in Parlamento dopo una approfondita analisi di quelli che erano stati i suggerimenti e le indicazioni della Corte Costituzionale. Per evitare l’ennesima accusa di una legge “ad personam”, il Guardasigilli, che aveva delle perplessità su alcune considerazioni e contenuti della Consulta, elaborò il testo definitivo con alcuni funzionari del Quirinale. Anzi, alcune parti del Lodo Alfano furono scritte dal consigliere giuridico di Napolitano. Elaborato in questo modo, Napolitano ne avrebbe caldeggiato l’imprimatur costituzionale. Se i suggerimenti dati dalla Corte Costituzionale erano stati raccolti e riportati nel nuovo testo, se il Presidente della Repubblica ne condivideva il testo, che vogliono questi intoccabili magistrati? Poi ci si domanda del perché della irritazione di Berlusconi.
La riforma della scuola è un tema bollente e ricorrente. Quando si toccano i privilegi di una classe super sindacalizzata e coccolata dalla sinistra, capace, bisogna dargliene atto, di strumentalizzare gli studenti e di appiattirli sulle proprie posizioni, i guai una se li va a cercare. Povera Gelmini. Ma, se non siamo ipocriti, essendo tutti noi stati studenti, perché fingiamo di ignorare il problema e lo politicizziamo. Quante volte abbiamo disprezzato i nostri insegnanti perché incapaci di fare il loro lavoro? Quante volte ci siano arrabbianti perché dopo alcuni mesi si rimaneva senza insegnante in quanto quello di ruolo aveva chiesto il trasferimento. Arrivava un supplente che se ne sbatteva, faceva passare l’ora in qualche modo e noi si faceva quello che si voleva. Poi tutti a casa contenti di aver passato la giornata senza interrogazioni. Il Ministro Gelmini sta cercando di risolvere il “problema scuola”. Che i bidelli facciano i bidelli e che gli insegnanti facciano quello per cui sono stati assunti. Normale, no? No! Il TAR del Lazio ha deciso di fare il “Ministro”. Il Tribunale Amministrativo ha decretato che le norme che limitano il fenomeno degli “insegnanti con la valigia”, cioè quelli che prima si fanno assegnare la cattedra e poi chiedono subito il trasferimento lasciando gli studenti senza l’insegnante, non vanno bene e le graduatorie provinciali dei docenti devono essere fatte come piace a loro. Trenta giorni di tempo per modificare il tutto o il problema verrà affidato ad un Commissario. Si arrabbierà anche la Gelmini?
Denuncia e querele ormai sono all’ordine del giorno. La libertà di stampa è il cavallo di battaglie di tutti. Povera libertà! Se ne fa un uso strumentale e di parte. La libertà è di tutti con il limite di non violare quella degli altri. Se Berlusconi querela un giornalista, c’è una attentato alla libertà di stampa. Se un uomo di sinistra fa altrettanto, è una cosa democratica. Il 68% delle querele è di matrice di sinistra. Ma se a querelare sono i magistrati? Legittimo a maggior ragione. L’ex direttore del TG1 Clemente Mimun ed il giornalista del TG2 Maurizio Martinelli sono stati querelati per “aver confezionato un servizio di parte su un’udienza del processo Imi Sir-Mondadori”. Secondo i magistrati querelanti, l’aver riportato fedelmente l’arringa della difesa nel processo Mondadori, corrisponde a un reato. La richiesta di risarcimento: mezzo milione di euro. In nome della “libertà di stampa” sta nascendo una nuova professione: il querelante.
Franco d’Auria
tra i tanti commenti che si possono fare uno è predominante : chi ha scritto queste baggianate è certamente un imbecille accertato.
RispondiEliminaOltre ad avere un 'pazzo' al governo, abbiamo anche 'pazzi' che lo difendono a spada tratta!
RispondiEliminaMetto pazzo e pazzi tra virgolette perchè non si vuole alludere ai malati psichiatrici.
La prima parte del Suo intervento è di una insensatezza fuori dal comune. Vi invito a leggere l'editoriale di Eugenio Scalfari, proprio di oggi, dove affronta con obbiettività la situazione della libertà italiana! Leggetelo e non ne rimarrete delusi. Anche per chi dice, che il Corrierie della sera è schierato contro Silvio. Leggete, leggete. http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/scalfari-editoriali/scalfari-11-ottobre/scalfari-11-ottobre.html
Sul punto due, devo darLe ragione per quanto riguarda il malfunzionamento della scuola. Ma non penso si stiano prendendo le giuste decisioni.
Su Mimum, si capisce la sua imparzialità nel vedere le cose: basta cercare in Wikipedia (o è di sinistra anche questa? perchè non mi risulta che a sinistra ci sia qualcosa di libero...) http://it.wikipedia.org/wiki/Clemente_Mimun#Critiche_e_aspetti_controversi
Anche qui vi invito a leggere per farvi la vostra idea sull'attuale direttore del TG5!
Sign. D'auria, con tutto il rispetto, è venuta l'ora di portare innovazione in quel che dice: mi sembra il Prof. Nicoletti, però spostato verso Silvio (non oso dire destra).
La gente si stanca di leggere fandonie, e soprattutto di sentirne.
Si faccia da parte, nessuno la crede più; non riuscite ad andare d'accordo neanche con quelli della Lega! Che mi scusi, oltre pochi esempi , sono di una vuotezza incredibile. (ambiente Provaglio)
ilprovagliese incazzato