Ci sono molti argomenti in queste ultime settimane che lasciano un profondo amaro in bocca ed una asprezza mal sopita nel profondo del mio animo.
Il silenzio ingiustificato dei mezzi di informazione e lo scarso rilievo dato della Chiesa sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo mi lascia senza parole. Perché ignorare questo problema? Paura di indisporre una religione diversa dalla nostra? Timore di montare un caso che potrebbe sollevare rivolte popolari solo perché qualche cristiano viene ancora al giorno d’oggi viene crocifisso?
Usando un termine “stronzo”, ormai legittimato (con dubbio gusto) del Presidente della Camera, qualche “stronzo” alla Comunità Europea decide che il crocefisso va messo nel cassetto. Ma questi signori che prendono una barcata di soldi non hanno niente di meglio da fare? Mi ricordo le illuminate menti quando decidevano su come deve essere cotta la pizza (niente forni a legna, sono nocivi alla salute), sulla lunghezza del peduncolo delle zucchine (non può essere più lungo di
Deprecabile il gossip di questo ultimo periodo. Ma non tutto il gossip è uguale. C’è il deprecabile gossip di destra che fa scandalo e cerca di sollevare l’indignazione pubblica, o quanto meno ci prova, montata dai giornali di sinistra, e c’è il gossip di sinistra che, debolezza umana, è da capire e giustificare.
Ma è di altro che mi vien voglia di disquisire.
Che succede all’università statale di Milano? Perché non se ne parla? Perché? Perché chi parla è un infame!
INFAME: persona che, per scelleratezze o turpitudini commesse, si è resa indegna della pubblica stima; chiunque si sia macchiato di gravi colpe contro la legge, la morale, la religione.
L’aggressione avvenuta nei confronti dei casseri e commessi della libreria gestita da CL, all’interno della Statale di Milano con urla, minacce ed insulti da parte di un gruppo di autonomi che si erano rifiutati di pagare il conto per circa seicento fotocopie, a cui erano seguite botte è una fatto deprecabile e mafioso.
La cosa ancor più grave è stato il lungo silenzio (mafioso?) da parte del corpo accademico che, anziché prendere posizione a difesa dei principi basilari della libertà di ogni stato democratico, ha tergiversato ed ha assunto una posizione defilata.
I soliti politici dell’estrema sinistra hanno come al solito cercato di minimizzare il fatto cercando di far apparire gli aggrediti come responsabile dell’avvenuta aggressione. Già, una provocazione dei cassieri insistere nel voler far pagare il servizio di fotocopiatura. La Cusl viene definita una libreria cattomafiosa o cartoparrocchiale. I poveri compagni arrestati per l’aggressione (per la verità si è trattato di arresti domiciliari) hanno avuto una solidarietà di area. E’ stato giustificato anche il “compagno” che aveva alle sue spalle anche una lunga serie di denuncie per “espropri proletari”.
Gli striscioni apparsi all’interno dell’università, con carattere certamente provocatorio ed intimidatorio, ma con certa volontà giustificativa, ha definito gli aggrediti e denuncianti quali “infami”. Infami perché si sono rivolti alle istituzioni ed hanno seguito il giusto e democratico iter per avere giustizia.
Infame è il termine che il mafioso usa nei confronti di chi, uscendo dagli schemi e da una logica delinquenziale, decide di seguire le leggi dello stato. Mafioso è colui che impone, con la violenza, con l’intimidazione e con l’omertà, il proprio status agli altri.
Chi è il mafioso? Chi è l’infame?
La mia personale solidarietà agli studenti di CL che stanno sperimentando, sulla propria pelle, l’odio politico. Solidarietà che è mancata, ancora una volta, da parte della stampa di sinistra che ha preferito sorvolare sull’ennesima “marachella” di compagni che sognano gli anni di piombo e pensano di poterli far rivivere.
Franco d’Auria
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