Se “negro” è da considerarsi un termine spregiativo, allora bisogna censurare il vocabolario della lingua italiana Zingarelli che da alla parola “negro” un significato tranquillo: “Chi appartiene alla razza negra”
Ma potremmo essere ipocriti, fino in fondo, e chiamarli “diversamente bianchi”.
Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali ….
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti.
Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali ….
Vi siete già incazzati? Mi avete già dato dello sporco razzista? State già sbandierando i vessilli della pace, del “siamo tutti fratelli”, dobbiamo accoglierli tutti?
No, amici cari e prevenuti. E’ un passo tratto dalla relazione dell’”Ispettorato per l’immigrazione del Congresso Americano (anno 1912)” relativa ai flussi di immigrazione. Il particolare è che la relazione faceva riferimento agli immigrati italiani che sbarcavano negli Stati Uniti.
Ma che succede a Rosarno?
Rosarno è la punta di un iceberg che in tanti fingono di non vedere. Tanti, sia di sinistra che di destra, sia laici che cattolici. Spariamo agli scafisti, disse un noto leader dell’UDC. Ma poi che ne facciamo di coloro che sono stati sbarcati? Li mandiamo nei centri di accoglienza, e poi? Poi li lasciamo abbandonati a se stessi. Restano abbandonati sia i regolari che gli irregolari e tutti insieme formano quell’esercito di manovalanza disperata di cui le attività mafiose ed illecite in genere si sono appropriate.
Ma neppure di fronte a questo dramma l’ipocrisia di alcuni politici finisce. Il Governatore della regione Calabria si scaglia contro il Governo. Quel Governo, che a suo dire, non è stato capace di risolvere il problema dell’immigrazione e del lavoro nero. Già, ma le Istituzione calabresi dove sono? Che cosa fanno? Che provvedimenti preventivi hanno preso?
Perché le Istituzioni calabresi, che guarda caso sono di sinistra ma che si raggruppano e si compattano con quella corrente di pensiero che li vuole accogliere a tutti i costi, che vuole dare a loro tutto e subito compresa la cittadinanza, che vuole essere buonista ad ogni costo e con cecità, non scendono in campo per evitare che i “bianchi”, che li hanno importati, non li trasformino in servi. Perché viene permesso alla delinquenza organizzata di sfruttarli e di schiavizzarli con una paga di 25 Euro al giorno? Poi ci si lamenta che vi è la disoccupazione.
Quando parliamo e discutiamo di immigrazione non bisogna essere falsi. L’immigrazione è un problema che va affrontato e risolto in modo ragionevole. Bisogna essere, per il bene e l’interesse di tutti, selettivi, spiacevoli e, perché no, anche all’apparenza spietati. La via di una efficace vera integrazione da parte di coloro che vengono in Italia per lavorare, formare una famiglia per poi viverci, passa attraverso il riconoscimento delle nostre leggi, della nostra cultura, del lavoro regolare. Solo così, gradualmente e progressivamente si potrà arrivare ad una civiltà multirazziale ed integrata.
Franco d’Auria
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