lunedì 8 marzo 2010

Napolitano – Un Signore della Politica

__________ di Jacopo Braldi ____________________

Giorgio Napolitano ha dato prova in questi primi anni da Presidente della Repubblica di essere uno dei più grandi Presidenti della storia repubblicana. In questi difficili e bui giorni della storia italiana, ha saputo sintetizzare le varie anime e i vari pensieri dei cittadini (in questi giorni in migliaia hanno scritto al presidente in parte chiedendo l'approvazione del decreto salva-liste in parte chiedendo di non firmare il decreto del governo Berlusconi). Il fatto che si sia arrivati a questo punto, in cui un uomo che ha visto la Resistenza e i difficili anni del periodo post-bellico e gli anni di piombo debba ora vedere un paese spaccato e furente diviso e quasi pronto a una guerra civile è terribile (è in momenti come questi che sono felice che mio nonno partigiano e prigioniero negli anni della guerra per le sue idee non debba ora vedere questo scempio: il suo cuore non reggerebbe per la seconda volta), e io giovane che lancia il suo sguardo verso il futuro nella speranza di una nuova Italia mi chiedo: come è stato possibile arrivare a questo punto?

Rispondere non è facile dato che la vicenda può essere vista da due punti di vista ; punti di vista che rappresentano la divisione nel paese :da un lato chi chidendo la firma del decreto chiede sia garantito il diritto di voto, chi dall'altra chiede sia rispettata la  Costituzione che dice nell' articolo 72: nessun decreto in materia elettolare può essere approvato nel periodo di pre -voto. Il Presidente unitamente ai suoi collaboratori ha vagliato tale situazione e ha deciso di scegliere il male minore tra i due e firmare il decreto che consentirà ai cittadini di votare a Roma e in Lombardia le liste Formigoni e Polverini. In questo modo il diritto dei cittadini al voto sarà rispettato , ma la  Costituzione e le regole fondanti dello Stato italiano dove vanno a finire?

Il fatto che le leggi e gli articoli della Costituzione non siano rispettati indica il perchè della debolezza dello Stato italiano e dell'identità nazionale che su di essa si fonda. Senza il rispetto delle regole non vi sarà uno stato. Questo non è che un episodio che ben rappresenta la situazione  italiana.
Ma se si ripercorre ancora la cronaca di questi giorni si arriverà alla fonte di questo problema (prima di suscitar critiche vi dirò subito che in ciò che scrivo l'imparzialità e il vaglio di molte fonti mi hanno condotto a questa" summa") ovvero in Lazio l'errore di un esponente del PDL del Lazio che probabilmente per rivedere le liste e inserire nuovi nomi cambiandone altri ha tardato nella consegna; in Lombardia la non validità di 514 firme delle 3994 consegnate dai sostenitori del Presidente Formigoni tale invalidità delle firme è cosi ripartita:mancanza del timbro tondo sui moduli in 126 firme, mancanza di data di autenticità 121 casi, mancanza di luogo di autenticità in  229 casi, mancanza di qualifica autenticante in  28 casi. A molti questi potranno sembrare cavilli e regole senza senso , ma sono le regole dettate dalle leggi e dallo Stato italiano. Infatti sono le leggi a garantire la convivenza pacifica tra i cittadini evitando come dice il filosofo inglese Hobbes che l'uomo sia lupo per l'altro uomo "homo homini lupus".

In questo caso chi nel PDL si è occupato della raccolta firme e delle liste dei candidati ha commesso alcuni errori , propio per la supponenza con cui le leggi vengono considerate sintomo di un modo di vivere e concepire il vivere in società che in questi anni si è affermato. Ma anzichè ammettere i propi umani errori  che  la Corte d'Appello e i giuristi presidenziali hanno confermato , tali esponenti hanno gridato al complotto dei radicali e hanno intentato una causa contro i radicali che tutto sono men che velleitari e prepotenti  (io non riesco ad immaginarmi una Bonino dal fisico minuto fermare i ben messi e forti uomini del PDL mentre cercano di consegnare le liste) che a loro volta hanno reagito con una nuova denuncia. Io vorrei una nuova e migliore Italia in cui si dica basta alle divisioni e alle lotte per lasciare il posto ai veri e più gravi problemi della gente che in questi giorni rischia il posto di lavoro o dei giovani senza contratto o degli anziani senza pensioni. Mi sono stufato di vedere un Italia sbeffeggiata in tutta Europa e che non viene considerata. Vorrei un'Italia diversa e tutti dobbiamo iniziare a costruirla! 
Grazie Presidente Napolitano.

Jacopo Baraldi
19 anni 

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