
Per sabato 26 Novembre 2011 è stato lanciato un presidio presso il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio per esprimere dissenso verso i progetti di Cogeme e altri sul futuro della Franciacorta. L’iniziativa inizierà alle 9, in contemporanea con il terzo incontro del ciclo “franciacorta sostenibile” e che avrà per protagonisti alcuni grandi attori economici locali e provinciali. Per riprendersi la parola e svelare l’ipocrisia.
Segue l’appello girato in questi giorni
[dalla rassegna dei comunicati e degli appuntamenti di Radio Onda d'Urto]
Salve a tutti,
siamo un gruppo di persone, abitanti nei comuni della Franciacorta, accomunate dall’interesse per la terra in cui viviamo. Vi scriviamo dopo l’incontro in San Pietro in Lamosa avvenuto sabato scorso 12 novembre 2011, secondo incontro pubblico (ma solo per ascoltare, beninteso!) organizzato da Fondazione Cogeme, 19 amministrazioni comunali, Consorzio vini “Franciacorta”, Camera di Commercio, Cogeme spa all’interno del progetto “Franciacorta Sostenibile” (http://www.franciacortasostenibile.org/bin/index.php) finanziato da Cogeme e affidato allo studio Agoràa. È un progetto in cantiere da almeno tre anni, con fini di studio e analisi di alcuni aspetti economici e ambientali della Franciacorta e che sta portando ora alla luce le proposte elaborate in merito.
Questa nostra lettera parte da una considerazione di fondo: la Franciacorta è una zona ad alto consumo di suolo, nonostante la “vocazione” agricola da marchio docg; le amministrazioni comunali sono con le casse vuote, e da anni far cassa equivale a rendere edificabili aree che prima non lo erano. Ma lo spazio è limitato e la cartolina venduta dal Consorzio e da tutti quelli che parlano di Franciacorta “da esportazione” comincia a perdere smalto e quindi profitti frizzanti. Per evitare tutto ciò i grandi attori economico-produttivi dell’area e alcuni pezzi grossi della Provincia hanno deciso di ridisegnare la Franciacorta (secondo il loro interesse) utilizzando un vocabolario che di ambientalista ha solo la forma ma non la sostanza.
Le parole più usate all’incontro dello scorso sabato sono state: sostenibilità, sviluppo, qualità, competitività, turismo, ambiente di qualità, alcuni dei relatori invitati e probabilmente non allineati hanno parlato anche di consumo di suolo, cementificazione, grandi opere inutili e dannose, conversione al biologico…
Le proposte velocemente illustrate dallo studio Agoràa però rimangono ancorate allo stesso schema che ha prodotto questa crisi: attrarre più capitali per riqualificare l’ambiente e attrarre più turisti e vendere più vino. Cioè produrre sempre di più. Nessun accenno al blocco dei piani di espansione urbana e industriale, di escavazione e cementificazione generale; nessuna parola per la riduzione della monocoltura a favore di una maggiore diversità nella produzione agricola; niente nemmeno sull’utilizzo massiccio di fitofarmaci nella vigna, niente della questione sociale legata alla condizione salariale e contrattuale degli operai agricoli utilizzati stagionalmente.
A parte questa premessa, che può anche non essere condivisa, all’incontro di sabato 12 c’è sembrato di cogliere il malumore di molte persone presenti (singoli e associazioni) decise a far sentire la propria voce e a non lasciare le decisioni in mano ai “soliti” pochi, a maggior ragione ora che molti nodi stanno venendo al pettine e qualcuno già pensa a rifarsi l’acconciatura con parole come “sostenibilità ambientale”, “qualità” e “competitività”.
Per questo, in diversi riteniamo opportuno intervenire al prossimo incontro pubblico organizzato sempre in San Pietro in Lamosa per sabato 26 novembre (quando i relatori avranno un peso decisamente più “economico”) con un presidio esterno capace di riconsegnare la parola ai cittadini.
Con questa lettera vogliamo quindi invitarvi al presidio di SABATO 26 NOVEMBRE 2011 ORE 9 IN SAN PIETRO IN LAMOSA DI PROVAGLIO e vi chiediamo di girarla ad altre persone che sapete interessate a dimostrare che gli abitanti, donne uomini e bambini, della Franciacorta NON VOGLIONO ESSERE ESTROMESSI DALLE DECISIONI CHE RIGUARDANO IL LORO FUTURO e per ribadire che la FRANCIACORTA HA BISOGNO DI AZIONI CONCRETE DOPO LE “COLLINE” DI PAROLE SPESE.
Potrebbe anche essere un’occasione utile per conoscerci o ritrovarci, avviare un confronto sui bisogni sentiti nel territorio, avanzare proposte (ad esempio quella del Parco Agrario), nonché creare uno scomodo contraltare alla conferenza e, se lo decideremo, intervenire direttamente al dibattito con le nostre ragioni.
A sabato prossimo
marco
paolo
alessandro
federico
gabriele
daniele
andrea
leonardo
siamo un gruppo di persone, abitanti nei comuni della Franciacorta, accomunate dall’interesse per la terra in cui viviamo. Vi scriviamo dopo l’incontro in San Pietro in Lamosa avvenuto sabato scorso 12 novembre 2011, secondo incontro pubblico (ma solo per ascoltare, beninteso!) organizzato da Fondazione Cogeme, 19 amministrazioni comunali, Consorzio vini “Franciacorta”, Camera di Commercio, Cogeme spa all’interno del progetto “Franciacorta Sostenibile” (http://www.franciacortasostenibile.org/bin/index.php) finanziato da Cogeme e affidato allo studio Agoràa. È un progetto in cantiere da almeno tre anni, con fini di studio e analisi di alcuni aspetti economici e ambientali della Franciacorta e che sta portando ora alla luce le proposte elaborate in merito.
Questa nostra lettera parte da una considerazione di fondo: la Franciacorta è una zona ad alto consumo di suolo, nonostante la “vocazione” agricola da marchio docg; le amministrazioni comunali sono con le casse vuote, e da anni far cassa equivale a rendere edificabili aree che prima non lo erano. Ma lo spazio è limitato e la cartolina venduta dal Consorzio e da tutti quelli che parlano di Franciacorta “da esportazione” comincia a perdere smalto e quindi profitti frizzanti. Per evitare tutto ciò i grandi attori economico-produttivi dell’area e alcuni pezzi grossi della Provincia hanno deciso di ridisegnare la Franciacorta (secondo il loro interesse) utilizzando un vocabolario che di ambientalista ha solo la forma ma non la sostanza.
Le parole più usate all’incontro dello scorso sabato sono state: sostenibilità, sviluppo, qualità, competitività, turismo, ambiente di qualità, alcuni dei relatori invitati e probabilmente non allineati hanno parlato anche di consumo di suolo, cementificazione, grandi opere inutili e dannose, conversione al biologico…
Le proposte velocemente illustrate dallo studio Agoràa però rimangono ancorate allo stesso schema che ha prodotto questa crisi: attrarre più capitali per riqualificare l’ambiente e attrarre più turisti e vendere più vino. Cioè produrre sempre di più. Nessun accenno al blocco dei piani di espansione urbana e industriale, di escavazione e cementificazione generale; nessuna parola per la riduzione della monocoltura a favore di una maggiore diversità nella produzione agricola; niente nemmeno sull’utilizzo massiccio di fitofarmaci nella vigna, niente della questione sociale legata alla condizione salariale e contrattuale degli operai agricoli utilizzati stagionalmente.
A parte questa premessa, che può anche non essere condivisa, all’incontro di sabato 12 c’è sembrato di cogliere il malumore di molte persone presenti (singoli e associazioni) decise a far sentire la propria voce e a non lasciare le decisioni in mano ai “soliti” pochi, a maggior ragione ora che molti nodi stanno venendo al pettine e qualcuno già pensa a rifarsi l’acconciatura con parole come “sostenibilità ambientale”, “qualità” e “competitività”.
Per questo, in diversi riteniamo opportuno intervenire al prossimo incontro pubblico organizzato sempre in San Pietro in Lamosa per sabato 26 novembre (quando i relatori avranno un peso decisamente più “economico”) con un presidio esterno capace di riconsegnare la parola ai cittadini.
Con questa lettera vogliamo quindi invitarvi al presidio di SABATO 26 NOVEMBRE 2011 ORE 9 IN SAN PIETRO IN LAMOSA DI PROVAGLIO e vi chiediamo di girarla ad altre persone che sapete interessate a dimostrare che gli abitanti, donne uomini e bambini, della Franciacorta NON VOGLIONO ESSERE ESTROMESSI DALLE DECISIONI CHE RIGUARDANO IL LORO FUTURO e per ribadire che la FRANCIACORTA HA BISOGNO DI AZIONI CONCRETE DOPO LE “COLLINE” DI PAROLE SPESE.
Potrebbe anche essere un’occasione utile per conoscerci o ritrovarci, avviare un confronto sui bisogni sentiti nel territorio, avanzare proposte (ad esempio quella del Parco Agrario), nonché creare uno scomodo contraltare alla conferenza e, se lo decideremo, intervenire direttamente al dibattito con le nostre ragioni.
A sabato prossimo
marco
paolo
alessandro
federico
gabriele
daniele
andrea
leonardo