mercoledì 21 dicembre 2011

A proposito della crisi e del Governo dei tecnici

Il PD ha cominciato a chiedere alla maggioranza del centrodestra di farsi da parte dall’inizio del 2011. Se avessero ascoltato, oggi non saremmo ridotti a fare una corsa contro il tempo per evitare il disastro. La situazione, purtroppo, ha dato ragione al nostro partito.

E, sempre purtroppo, stiamo assistendo a una sceneggiata padana (non napoletana) da parte di un partito che ha governato per otto degli ultimi undici anni. Partito che sta dimostrando la non volontà di assumersi una parte delle responsabilità del disastro. Un partito che ha sostenuto con perspicacia gli interessi dell’ex premier, che ha salvato parlamentari inquisiti, invece di occuparsi degli interessi degli italiani. Un partito che tratta i bambini immigrati così come la Svizzera ha trattato i figli degli italiani immigrati fino all’inizio degli anni novanta del secolo scorso. Un partito che ha condotto una giusta battaglia sul federalismo in modo dissennato tanto da lasciarlo incompiuto. Prendiamo esempio dalla Germania. Nessuno si accorge che è una nazione federalista, in cui i Lander hanno dei veri e propri Governi e Parlamenti, perché il federalismo è stato costruito su una solida unità nazionale.

Senza la solidarietà e senza una visione politica che vada oltre i confini dell’Italia si è destinati a costruire odio e contrapposizioni che nella storia hanno trovato sbocchi traumatici, dove a perderci sono stati sempre i più deboli. Figurarsi se la visione non va oltre il paese dei balocchi della padania! Precisato questo, siamo consapevoli che al Governo resta molto da fare: pensioni, carico ed equità fiscali, lotta ai privilegi, ecc. Con il supporto delle forze politiche responsabili può ricominciare a dare fiducia a un Paese che ha un sacco di risorse. Risorse che vengono erose, in larga parte, dall’evasione fiscale (22%), dai politici corrotti e ladri, dalla criminalità organizzata. E diciamoci, una buona volta, che quando un politico o un cittadino qualsiasi, ruba e/o corrompe, entra nel novero dei disonesti e non dei furbi, cessando di appartenere alla sinistra, al centro o alla destra. E, fatto salvo il principio garantista, se viene condannato non deve più mettere piede nei luoghi di rappresentanza istituzionale, dai Consigli comunali al Parlamento.

Giovanni Marchina
Coordinatore di Circolo PD PROVAGLIO D’ISEO
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