martedì 19 maggio 2009

W L’Oratorio

E’ con grande rammarico che vedo proseguire giorno per giorno l’abbandono e la perdita di interesse, da parte dei miei compaesani, per il nostro Oratorio di Provezze. Di gente che offre parte del proprio tempo per tenere viva questa “istituzione” ce n’è ben poca ormai e a me personalmente dispiace molto.
I motivi di questo degrado possono essere molteplici ma non voglio farne un elenco anche perché molti di essi probabilmente dovrebbero ricadere sotto la voce “scuse” o “giustificazioni”, voglio solo valutare quale sia, a mio parere, l’importanza dell’Oratorio in un paese.
Oratorio richiama subito Parrocchia, Chiesa e quindi un disprezzo ormai di moda oggi giorno, però per molti, anche per chi di “Chiesa” non ne vuole sentir parlare, Oratorio richiama allegria, divertimento, crescita educativa, ricordi di una giovinezza felice passata tra quelle mura divenute domestiche e il campo da calcio, richiama i campi estivi con i molti amici, le gite in montagna, in piscina, il catechismo (quasi sempre frequentato mal volentieri ma spesso rivalutato in età avanzata), il servizio da chierichetto (e i bei calippi guadagnati dopo aver servito ad un funerale…), i canti nel coro dei bambini e per molti nonni i ricordi di un bel coro di adulti...
Dell’Oratorio insomma ne hanno quasi tutti dei bei ricordi, forse perché anche l’Oratorio stesso non faceva e non fa distinzioni di razza o religione, tutti sono accolti ed educati.
Si può quindi definire laico? Be credo che il valore “spirituale” sia indiscusso: un sano divertimento, in luoghi sani e puliti, con l’aiuto di persone che, oltre che educatori, sono esempi di vita cristiana vissuta nel dono di sé. Tutto ciò non può che aiutare un ragazzo ad avvicinarsi a ciò che di bello c’è in questo mondo e a diventare ciò che di buono c’è in questo mondo. In poche parole “lo avvicina a Dio”.
Ma è innegabile che l’Oratorio svolge una funzione importantissima anche dal punto di vista laico.
Dove trovano, adolescenti e giovani, luoghi in cui per tutto il giorno sono ben voluti, possono partecipare a varie attività, essere educati, lasciare i propri genitori senza troppe preoccupazioni, divertirsi anche senza spendere un soldo? Chi tiene al bene dei giovani in maniera così intensa e gratuita nella nostra società? Si trova al massimo qualche iniziativa proposta da qualche amministrazione comunale o provinciale ogni tanto e per periodi limitati. Belle cose intendiamoci, ma in ogni caso tutta gente pagata, che una volta terminato il contratto dei ragazzi non si ricorda più…
L’Oratorio emerge come un iceberg dal mare piatto del livello educativo del nostro paese. Tutti ci preoccupiamo del bullismo e delle varie forme di disagio giovanile, e tutti siamo pronti a fare lunghi elenchi dei colpevoli, ma chi si preoccupa realmente di educare? Il compito di chi dovrebbe essere se non nostro? E noi invece lasciamo appassire anche l’ultimo ramoscello di speranza che ancora tiene duro… Che cittadini e che genitori siamo? Sorrido già nel rivedere nella mia testa i volti di molte persone, quasi con la lacrimuccia, che ripetono “a Provezze non c’è niente…”, “l’Oratorio non fa niente…”. Mi verrebbe da chiedergli “ma chi pensi sia l’Oratorio?”. Tanti con voce tonante additano il parroco di turno (per i credenti: penso sia meglio che vi risparmiate questa scusa davanti al Padreterno), senza capire che il parroco da solo non può fare più di tanto…
La generazione adulta, che ancora ci ripete “quando ero giovane c’erano tanti ragazzi in Oratorio”, ha fatto perdere a noi giovani la passione per l’Oratorio. Non voglio dare colpe (forse sarei rimasto anche io travolto dalla spirale degli eventi), voglio solo mettere in evidenza i fatti affinché ci sia qualche ripensamento e qualche coscienza si smuova. La nostra generazione, oltre a non aver ricevuto quella passione dai propri genitori, è continuamente travolta dal pensiero anticattolico odierno ed è difficile che da sola si rialzi. La speranza secondo me risiede negli adulti che ancora ricordano il loro Oratorio e nell’elasticità mentale dei giovani (soprattutto adolescenti) nel lasciarsi ritrascinare.
Per questo motivo voglio fare una sorta di piccolo appello verso chiunque pensi ancora che l’Oratorio sia una cosa positiva affinché si dia da fare (anche con il poco tempo che ha) e venga a partecipare, organizzare e ad incentivare nuovi gruppi e attività nel nostro bell’Oratorio di Provezze prima che sia troppo tardi e che tutti ci dimentichiamo anche di come era bello una volta….

Fabio Scovolo
27 anni


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