__________ di Laura Macario __________
Il titolo “l’ho rubato” all’ultima trasmissione di “Porta a Porta”, perché un titolo così incuriosisce un po’ tutti. In realtà della trasmissione ho seguito poco, perché gli ospiti e il modo di affrontare il tema non mi son piaciuti.
Anche se in ritardo rispetto al clamore sui quotidiani provocato alcuni giorni fa dall’arrivo della pillola abortiva, io come donna mi son sentita parte in causa. La RU486, ha fortemente rimesso in gioco diversi aspetti, che poi sul piano politico, si trasformano in dispute di potere e poco d’altro. Forse ancor più come madre ho sentito il dovere di affrontare questo tema, che direttamente o indirettamente ci coinvolge tutti.
Ma per affrontarlo seriamente bisogna indagare nelle abitudini sessuali, quindi nell’utilizzo di anticoncezionali, nella conoscenza e rispetto del proprio corpo come singolo e come coppia. Quel che mi stà a cuore è capire se forse non sia più sensato fare una battaglia preventiva ad una gravidanza indesiderata, perché reputo che il valore della vita vada rispettato. Ma con questo non mi sento neppure di demonizzare un farmaco dal momento che l’aborto è sempre stato praticato in tutte le epoche, più o meno legalmente.
Altro è chiedersi le conseguenze sulla salute della donna che ne fa uso. Reputo che spetti solo alla coscienza di ogni donna, con la sua storia, la scelta di ricorrere all’aborto.
Per me il trasmettere la vita ad una creatura dentro il proprio corpo è una esperienza così magica, privilegio della donna che forse bisognerebbe tutelarla di più ma in termini di rispetto verso le donne (penso agli episodi di violenza fisica e psicologica che le donne ancora vivono), di tutela sul piano sociale garantendo alla donna un giusto tempo di accudimento verso il proprio piccolo, mantenendo il posto di lavoro senza subire pressioni lavorative.
Ciò che andrebbe rivalutato è il ruolo sociale di ogni MAMMA.
Queste mie righe vorrebbero essere il punto di inizio di uno scambio di opinioni, che coinvolgano i giovani e i meno giovani di Provaglio per capire se almeno nel nostro piccolo abbiamo il coraggio di parlarne seriamente.
Com’è che vivono il sesso i giovani?
Vi è rispetto nell’orintamento sessuale di ciascuno?
Se ne parla di più in casa e con amici? Ma in che modo?
Ed i sentimenti?
E le paure?
I genitori sono capaci di parlarne ai figli?
Laura