Sabato 31 ottobre, in una Brescia soleggiata, tante persone si sono
ritrovate a camminare PER, camminare VERSO, camminare CON.
Persone che vivono nella realtà, che si occupano di ciò che accade nel
mondo, e che sono pronte a condividerne il tempo e lo spazio.
Un'armonia di colori, di passi, di sorrisi e parole, di suoni e di balli ha
riempito le strade della città per l'intero pomeriggio.
Un'esperienza coinvolgente, di quelle che ti fanno sentire "parte di", e
che sono fiera di aver fatto vivere ai miei figli.
Oltre a ricordare l'evento, voglio però concedermi un piccolo sfogo.
Pur essendo consapevole del fatto che c'è sempre qualcuno che rema contro, non ho
potuto non provare rabbia e indignazione per averlo trovato, questa volta,
inaspettatamente vicino.
Il Peppone e il Don Camillo di casa nostra, infatti, in perfetta sintonia, si sono entrambi
rifiutati di pubblicare e/o affiggere l'Appello di indizione della marcia In cammino verso
l'altro.
In ciò consisteva la mia richiesta, inviata al Sindaco in data 13 ottobre, seguita poi da
altri tre messaggi agli uffici comunali, tutti sistematicamente ignorati. Ed il fatto di non
aver ricevuto la benché minima risposta, sebbene non sia certo la cosa più grave in questa
vicenda, la dice lunga su quale sia il reale livello d'attenzione alla Voce del cittadino,
attenzione che veniva assicurata nell'omonimo documento, pubblicato sul Sito del
Comune ad inizio anno.
Dopo cinque giorni, sempre più convinta della necessità di promuovere l'iniziativa, sono
dunque passata dall'istituzione politica a quella religiosa, e l'invito a pubblicizzare è
arrivato al curato.
Un altro buco nell'acqua.
L'appello, rivolto "alle AMMINISTRAZIONI COMUNALI e provinciali, alle associazioni
sindacali, alla società civile bresciana, a tutte le DONNE E UOMINI CHE CREDONO
NEI PRINCIPI DI SOLIDARIETA', DI GIUSTIZIA, DI UGUAGLIANZA E DI
LIBERTA'", ha fatto così registrare due assenze, a mio avviso pesanti ed impossibili da
giustificare.
Che fossero i temi poco sentiti?!?
Guerra e fuga, rifugiati e DOVERE dell'accoglienza.
In altre parole: presente e futuro, attualità e bisogno di PACE.
Credo siano sempre e solo i gesti concreti a dimostrare la volontà di costruire un mondo di
pace, ma pare che per qualcuno siano sufficienti le parole, i discorsi dai pulpiti, e l'ormai
annuale lancio di palloncini (che, per inciso, riempiono il cielo - e la terra - solo di plastica,
e non di pace!!!)...
Pubblicare l'appello e metterne al corrente la popolazione, oltre a non richiedere alcuno
sforzo, sarebbe stato un piccolo e lodevole passo nella giusta direzione.
Claudia Paini
P.S. Un doveroso GRAZIE va alla redazione de Il Provagliese, che, ricevuto l'appello
dopo la mezzanotte del 22, alle 8.26 dello stesso giorno l'aveva già pubblicato.